Ho conosciuto Nando Patat nell'ottobre del 1984 a una mostra di scienze naturali a Udine. Entrambi studenti, io al Petrarca di Trieste, lui in un liceo di provincia. Stava spiegando qualcosa a due ragazze davanti all'immagine di una galassia. Mi colpì non tanto ciò che stava dicendo, quanto la passione con cui lo faceva.

Mi dissi che se mai un giorno fossi riuscito a scrivere qualcosa che valesse la pena di essere letto ad alta voce, quella voce sarebbe stata la sua.