
Credo di essere uno scrittore ma sono solo il personaggio di uno dei miei racconti
La nota biografica che segue è stata scritta dal mio psichiatra.
È solo parzialmente corretta, ma abbiamo deciso di comune accordo di lasciarla così.
In un modo o nell’altro, riflette la mia personalità.
Max Olitz soffre di un disturbo dissociativo dell’identità (DDI) che, secondo l’opinione degli analisti che ne hanno seguito il decorso, ha iniziato a manifestarsi verso la fine dell’adolescenza.
Olitz ha una formazione umanistica. Durante gli episodi dissociativi s’identifica con uno scienziato che coltiva la passione per la scrittura di romanzi e racconti. I testi pubblicati in questa raccolta sono stati scritti in entrambe le fasi del disturbo. L’autore presenta episodi di amnesia selettiva e spesso non ricorda la transizione dallo stato d’identità precedente. Le due fasi sono fenomenologicamente indistinguibili, nel senso che quando Max Olitz dichiara di essere conscio di soffrire di DDI, lo fa in maniera simmetrica, identificando la sua condizione reale come opposta a quella in cui si trova al momento.
La stesura dei racconti di Max Olitz avviene chiaramente in uno stato di flow e, in genere, i testi sono molto prossimi alla versione finale. Normalmente l’autore non riconosce come suoi i testi scritti nella fase dissociativa opposta a quella in cui si trova al momento dell’analisi. In generale, identifica come parte della sua reale esperienza vissuta episodi che in realtà gli sono stati riportati da amici o conoscenti.
Al contrario di quanto accade nella maggioranza dei casi di DDI, Max Olitz non ha subito abusi sessuali durante l’infanzia. Le cause della comparsa del DDI, che nel caso dell’autore è parzialmente invalidante, restano incerte.
Max Olitz vive a Trieste con il suo gatto Buzz.
Non ha mai partecipato ad alcun workshop di scrittura creativa.